Santa Teresa di Gesù Bambino

1 ottobre

I suoi bimbi saranno portati in braccio,

sulle ginocchia saranno accarezzati.

Come una madre consola un figlio

così io vi consolerò.

Is 66,12-13

Santa Teresa di Gesù Bambino (Maria Francesca Teresa Martin) nasce il 2 gennaio 1873 ad Alençon, in Francia. Entrata quindicenne nel Carmelo di Lisieux, carica di straordinario amore i gesti ordinari della vita quotidiana, praticando così una via di santità impegnativa ma anche accessibile a tutti.

In un ambiente ancora impregnato di residui giansenistici, penetra con acutissima finezza spirituale i segreti del cuore di Dio e ne riscopre il mistero dell’Amore Misericordioso, di cui è ispirata testimone e cantrice.

Queste intuizioni, espresse con stile accattivante nei suoi manoscritti autobiografici, le hanno valso il titolo di Dottore della Chiesa (1997)

Teresa muore ventiquattrenne il 30 settembre 1897, assicurando che dal cielo avrebbe mandato sulla terra una “pioggia di rose”.

Parma beneficiò in modo singolare di questa pioggia di rose, perché proprio dopo aver pregato nella nostra chiesa davanti al quadro dell’allora beata Teresa, una giovane suora guarì in modo inspiegabile da una malattia dolorosissima e incurabile. Fu questo il miracolo che servì per la canonizzazione della Carmelitana di Lisieux, avvenuta a Roma nel 1925.

San Giovanni della croce

solennità: 14 DICEMBRE

Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

Ef 3,17-19

San Giovanni della Croce (Giovanni de Yepes) nasce a Fontiveros, in Spagna, nel 1542. Attirato dall’amore per la Vergine Maria, entra ancora giovane al Carmelo; il provvidenziale incontro con Santa Teresa lo coinvolge nella Riforma dell’Ordine. Uomo di preghiera ma anche di governo, egli attua tale riforma tra indicibili difficoltà che però non alterano mai la sua dolcezza di carattere e di tratto.

Muore a Ubeda il 4 dicembre 1591.

Fu canonizzato nel 1726 e due secoli dopo fu proclamato Dottore della Chiesa

La sua perfezione ascetica, la sua vita d’orazione, la sua elevatezza di spirito e d’ingegno, la conoscenza della mistica sul duplice piano dottrinale ed esperienziale, la profonda interiorità e soprattutto la “viva fiamma d’amore” che lo animava e lo consumava fecero di lui non solo un grande Santo, ma anche un grande Maestro, oltre che il massimo poeta lirico spagnolo.

Il suo altissimo magistero che accompagna l’anima lungo il difficile cammino che porta alle più alte vette della perfezione e dell’amore gli ha valso il tradizionale attributo di Doctor Mysticus, il mistico per eccellenza.

Santa Elisabetta della Trinità

8 novembre

In Lui siamo stati fatti anche eredi,

essendo stati predestinati secondo il piano

di Colui che tutto opera efficacemente

conforme alla sua volontà,

perché noi fossimo a lode della sua gloria,

noi, che per primi, abbiamo sperato in Cristo.

1 Ef 11,12

La francese Maria Elisabetta Catez nasce vicino a Bourges il 18 luglio 1880; dopo aver iniziato una brillante carriera di pianista, non appena raggiunge la maggiore età entra (1901) nel Carmelo di Digione, realizzando così un desiderio che portava nel cuore fin dall’adolescenza.

Pur essendo affettuosa, sensibile, attraente ed amabile nel tratto esteriore (da ragazza era sempre ricercatissima dalle amiche), Elisabetta è un’innamorata del silenzio. A imitazione della Madonna, ama vivere tutta raccolta nel segreto della sua anima, dove sa di incontrare  la Trinità che abita in lei. In questo incontro silenzioso ella trova così il cielo sulla terra.  Le sua cristallina spiritualità, stupendamente semplice e insieme profonda, è riassunta nella celebre Elevazione alla Trinità, preghiera composta di getto nel 1904 e conosciuta ovunque. Dal 1905 concentra tutta la sua vita intorno all’espressione paolina Laudem gloriae, che assume come suo “nuovo nome”.

Il 9 novembre 1906, consumata da una malattia allora incurabile, muore esclamando: Vado alla luce, all’amore, alla vita.

Beatificata nel 1984 e canonizzata nel 2016, è una delle figure più rappresentative della spiritualità contemporanea

Santa Teresa di Gesù

15 ottobre

Se tu conoscessi il dono di Dio…

Signore, dammi di quest’acqua!

Gv 4,10-15

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quel che fa il suo padrone; vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.

Gv 15,15

Santa Teresa di Gesù (Teresa de Cepeda y Ahumada) nasce in Spagna nel 1515.

A 21 anni entra nel monastero carmelitano dell’Incarnazione di Avila, la sua città natale.

Di fronte al grande travaglio che la Chiesa sta vivendo, sente il desiderio di vivere i consigli evangelici con ogni possibile perfezione e di riportare il Carmelo allo splendore delle origini. Intraprende così la riforma dell’Ordine, caratterizzata dal colloquio intimo e continuo con Dio, dalla rigorosa clausura, dalla povertà e dal felice equilibrio tra vita eremitica e vita comunitaria, nel desiderio di imitare il “piccolo collegio” degli Apostoli. Con singolare intuizione, aggiunge alla vita del Carmelo una spiccata finalità apostolica e missionaria, orientando l’orazione, il ritiro e l’intera vita delle carmelitane scalze al servizio della Chiesa.

Per aiutare le sue sorelle carmelitane scrive opere piene di altissima dottrina comprovate dalla sua esperienza personale.

Muore ad Alba de Tormes nel 1582.

Nel 1970 fu insignita da Paolo VI – prima donna nella storia – del titolo di Dottore della Chiesa

Santa Teresa Margherita Redi

1 settembre

Dio è Amore;

chi sta nell’amore dimora in Dio

e Dio in Lui.

1 Gv 4,16

Anna Maria nasce ad Arezzo 1747 dalla nobile e celebre famiglia toscana dei Redi, e fin dalla prima infanzia viene educata alla vita di pietà dal giovane e religiosissimo padre.

Dopo aver avvertito una misteriosa parola di Santa Teresa, entra diciassettenne (1764) al Carmelo di Firenze, e prende il nome di Suor Teresa Margherita in onore della principessa Caterina Farnese, che un secolo prima era entrata al Carmelo di Parma assumendo lo stesso nome religioso e morendovi in concetto di santità.

A vent’anni, udendo pronunciare nel corso della liturgia le parole Deus charitas est, ne rimane rapita in modo intensissimo e permanente. Questo suo amore appassionato, unito a un incantevole candore verginale, le guadagna la definizione di neve ardente.

Silenziosa, raccolta e completamente dimentica di sé, sorridente e amabile fra le prove più difficili, servizievole fino a consumarsi anche fisicamente, Teresa Margherita muore nel 1770; non ha ancora 23 anni, ma ha già raggiunto le vette della santità.

Pio XI, che la canonizzò nel 1934, scrisse di lei: Sono queste le anime più pure e più grandi esistenti nella Chiesa, che nella sofferenza, nell’amore, nella preghiera offrono a tutti un aiuto primario con un apostolato silenzioso.

Santa Teresa Benedetta della croce – Edith Stein

9 agosto

Sono stato crocifisso

con Cristo

e non sono più io che vivo

ma Cristo vive in me.

Gal 2,20

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) nasce a Breslavia il 12 ottobre 1891 in una famiglia ebrea. Allontanatasi dalla fede dei padri durante l’adolescenza, non cessa mai tuttavia di ricercare con retta coscienza la verità. Appassionata filosofa (fu anche assistente del grande Husserl) trova finalmente la verità che cercava, non nelle teorie filosofiche ma

nell’autobiografia di Santa Teresa di Gesù, che legge in una sola notte e che la induce a chiedere prontamente il battesimo nella Chiesa cattolica (1922). Dopo aver interrotto la sua brillante carriera a motivo delle leggi antiebraiche, realizza il suo desiderio di entrare al Carmelo di Colonia (1933).

Di fronte all’olocausto degli ebrei, offre a Dio la vita per il suo popolo, e poco dopo viene arrestata e condotta ad Auschwitz, dove muore il 9 agosto 1942, dopo essere stata angelo di consolazione per gli altri deportati.

Donna di eccezionale intelligenza e cultura, ha riassunto nella sua emblematica esistenza i grandi drammi dell’Europa del ‘900 e li ha letti nella luce della Croce di Cristo.

Giovanni Paolo II, dopo averla canonizzata a Roma l’11 ottobre1998, a un anno esatto di distanza l’ha proclamata Compatrona d’Europa.

Sant’Elia profeta

20 luglio

Vive il Signore, alla cui presenza io sto!
1 Re 18,15

Chi è stato in San Pietro certamente avrà visto – magari senza saperlo – l’imponente serie dei fondatori: grandi statue, che raffigurano gli iniziatori delle principali famiglie religiose della Chiesa. Arrivati ai Carmelitani, si fa un balzo di quasi tremila anni: a rappresentarli infatti è il profeta Elia, che visse nel IX secolo avanti Cristo e che, specialmente nel mondo orientale, rappresenta il profeta per eccellenza, l’uomo della preghiera, il grande taumaturgo e, ancor più, l’amico di Dio.
Ovviamente Elia non è il fondatore dell’Ordine in senso giuridico; ma lo è in senso esistenziale: la vita che condusse sul Carmelo, consumata nella ricerca del Dio vivo e nella difesa del monoteismo, oltre che punteggiata di fatti straordinari, destò la stupefatta ammirazione dei contemporanei e accese in molti pii israeliti il desiderio di seguirlo e di imitarlo. Fu così che il monte si popolò di eremiti che, come attesta la Bibbia, venivano chiamati figli dei profeti e che costituirono una specie di comunità, molto simile – almeno nella sostanza – agli ordini religiosi così come li intendiamo oggi.

La Beata Vergine Maria

8 settembre

Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia.
Vieni con me dal Libano, o sposa,
con me dal Libano, vieni!
Ct 4, 7-8

Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una pianta di rose su un torrente.
Sir 39, 13

Totus marianus est Carmelus. Questa tradizionale affermazione affonda le sue radici nel secolo XII, quando gli eremiti che vivevano sul Carmelo, desiderosi di assumere un assetto istituzionale, vollero essere ufficialmente chiamati Fratelli della Beata Vergine Maria: un titolo suggestivo, che richiama una consuetudine di vita spiccata e tenera. Ma procedendo a ritroso, scopriamo che già nel primo secolo dell’era cristiana esisteva sul Carmelo una cappelletta dedicata a Maria e che comunque il Carmelo era il monte della preghiera fin dai tempi del profeta Elia: vale a dire quasi trenta secoli fa! E ci piace ricordare che nella nuvoletta apportatrice di pioggia che Elia scorse dopo tre anni di siccità, l’esegesi medievale ha voluto vedere la prefigurazione di Maria, apportatrice della divina grazia dopo la lunghissima aridità portata dal peccato.
Il tratto mariano del nostro Ordine si è arricchito con il tempo di sempre nuove sfumature. Si può dire che ogni Santo Carmelitano ha colto e sviluppato uno degli aspetti della personalità della Madonna e lo ha vissuto, prolungando così nella Chiesa la inesauribile fecondità della Madre di Dio.

Santa Teresa di Los Andes

memoria: 13 luglio

Effonde il mio cuore liete parole,

io canto al re il mio poema.

Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo,

sulle tue labbra è diffusa la grazia,

ti ha benedetto Dio per sempre.

Salmo 44,2-3

Santa Teresa di Gesù di Los Andes (Juana Fernandez Solar) nasce a Santiago del Cile il 13 luglio 1900 da una famiglia benestante che le consente di avere un tenore di vita particolarmente elevato.

Bella, colta, intrepida cavallerizza e appassionata nuotatrice, amatissima dalla cerchia dei conoscenti, ancora adolescente Juana si lascia conquistare dalla bellezza di Gesù, che amerà con cuore appassionato e indiviso.

A 19 anni entra al Carmelo e dopo soli undici mesi di vita religiosa un violento attacco di tifo le apre le porte dell’eternità: muore ventenne (13 aprile 1920), dopo aver emesso la professione religiosa in articulo mortis.

La sua capacità di sorridere nella sofferenza, la sua instancabile ricerca di Dio, l’amore sponsale – soprannaturale e insieme affettuoso – che nutre verso Gesù e che impregna tutti i suoi scritti, le hanno valso il titolo di Santa Teresina americana.

Viene.

Prima santa cilena, è popolarissima in America Latina, ed è stata proposta come modello di santità per i giovani di oggi da Giovanni Paolo II, il Papa che l’ha canonizzata in Roma nel 1993.

Beata M. Candida dell’Eucaristia

memoria: 14 giugno

Effonde il mio cuore liete parole,

Chi mangia la mia carne

e beve il mio sangue

dimora in Me ed Io in lui.

Gv 6,56

Maria Barba nasce a Catanzaro il 16 gennaio 1884 da una distinta famiglia che poco dopo si trasferisce in Sicilia. Nel 1919, risolvendo con la fuga da casa l’accanita opposizione dei fratelli (che da quel momento in poi rifiuteranno di rivederla), entra nel Carmelo di Ragusa, e realizza così il desiderio che portava in cuore dall’adolescenza. In questo monastero, dove emette la professione solenne nel 1924, sarà diverse volte Priora e Maestra delle novizie.

La sua vocazione pienamente carmelitana viene arricchita – nel solco della viva spiritualità eucaristica di santa Teresa di Gesù – da una concentrazione di tutto il suo essere intorno al Sacramento dell’altare: tale attrazione coinvolge il suo pensiero (scriverà pagine bellissime sui tesori nascosti nell’Eucaristia dove Dio – afferma –  si dona a noi e si lascia possedere interamente),  i suoi affetti e tutta la sua persona: non appena le è possibile,  ama stare rivolta anche fisicamente in direzione del tabernacolo del monastero, e non ancora contenta, cerca di rendersi presente con il cuore ai tabernacoli di tutto il mondo.

Madre Maria Candida muore il 12 giugno 1949, Solennità della S.S. Trinità.

È stata beatificata il 21 marzo 2004 da Giovanni Paolo II a Roma.